Viva Magenta. Ovvero il colore PANTONE 2023

Se ne parlava “già” nel 2022, se ne parla “ancora” oggi.

Perché è oggi il momento in cui correre ai ripari.

Ovviamente escludendo di poter approfittare dei saldi. Che in saldo si mette la merce passata, mentre il tema “Pantone dell’anno” - la sfumatura che definirà i trend di stile e di design dell’anno a venire – ci fa sempre partire in ricorsa.
Ed escludere a priori qualsiasi speranza di affare scontato.  
Ed è subito emergenza colore nel proprio guardaroba.

Che una vita a ripetersi che il tubino nero va con tutto e poi ti ritrovi con un armadio che fa invidia a Mercoledì ma che ogni mattina ti spingerebbe a farla finita lì.

A far tacere il minimalismo di Coco, ci pensa dal 2000 Pantone, che, ogni dicembre, fa la sua annunciazione.

Il primo Color of the Year è stato il Cerulean, un azzurro polvere a metà tra il blu e il verde acqua.

Che, vi suona per caso familiare.
Vi diamo un aiutino…

Oh, ma certo, ho capito: tu pensi che questo non abbia nulla a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. [...] E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti. Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l'hai pescato nel cesto delle occasioni, tuttavia quell'azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori delle proposte della moda quindi, in effetti, indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti... in mezzo a una pila di roba. (Miranda)

Eh no, Miranda chi, in questo caso, non è concesso chiederlo.
Perché, amato o odiato, calunniato o osannato, il Diavolo veste Prada è ormai un cult della cultura dei nostri anni. E non dico solo di quella fashion.

Della cultura in generale, dei radical chic che storcono il naso di fronte alle affermazioni della mitica e spietatamente divina Meryl Streep – aka Miranda Priestley, direttrice del "Runway" – di fronte alla superficialità di quella che potremmo identificare come la non fashionista per eccellenza di fronte alla complessità e all’accavallarsi di chiavi di lettura che possono esserci (anche) dietro un colore.

Addirittura?
Eh si.

Quando si tratta di colori non è affatto facile capirsi.
Altro che estremismi e bianco o nero, si entra nel regno della scala dei grigi.

Essere sicuri che la persona che abbiamo di fronte abbia in mente esattamente la tonalità di cui stiamo parlando è una sorta di terno al lotto.

Lo sappiamo anche noi di DressYouCan che, pur sposando una rivoluzione della moda, alla domanda “di che colore lo voleva il vestito?”, difficilmente ci sentiamo rispondere con un “semplice” “azzurro”. Chiaro, scuro, tendente al verde, al blu, carico, tenue, pastello…
Il colore sta alla moda come l’italiano al caffè: ognuno c’ha la sua idea al riguardo e guai a metterla in discussione.    

Il mondo dei colori è del resto da sempre un tema affascinante e nel corso dei secoli sono in molti ad aver congegnato teorie, ipotesi e metodi per cercare di definire meglio la materia.
Anche e ben al di fuori del mondo della moda.

Da Isaac Newton a Goethe, la complessità del fenomeno cromatico ha riguardato scienza, poesia, filosofia oltre che, ovviamente, moda: difficilmente ridotti a puro fenomeno fisico, pur nascendo da manifestazioni naturali, è come se i colori avessero trovato la loro definizione – o il loro voler essere definiti - nell’occhio di chi guardava.Tra le mille teorie succedutesi nel corso dei secoli, ad affievolire l’ottimismo relativo alla speranza di creare modelli cromatici condivisi, la pratica e l’evoluzione tecnologica del lavoro, incapaci di garantire una perfetta corrispondenza tra il colore visualizzato a monitor e quello stampato.

A risolvere il dilemma ci pensa però nel 1963 il signor Lawrence Herbert, padre Pantone® Matching System®, dizionario globale per garantire la corretta comunicazione e riproduzione dei colori (tutti rigorosamente catalogati con un codice ed un nome).

L’idea di ricercare una nuance caratteristica per ogni anno ha riscosso così tanto successo che ha finito per influenzare e dettare le tendenze in fatto di stile nei settori della moda, della grafica e del design.

Da metodo a standard ufficiale, a diktat, ecco quindi che il verbo del PMS di quest’anno ci dice che il cercasi disperatamente di quest’anno è niente popo’ di meno che il PANTONE 18-1750 Viva Magenta: “Una splendida tonalità di rosso cremisi che comunica gioia, vivacità e rappresenta l’ottimismo e la resilienza”.

Una tonalità, sempre e rigorosamente rifacendosi agli esperti del settore, che “esprime la voglia di esplorare e sperimentare, l’unione fra la creatività umana e le ultime tecnologie, ma anche inclusività e self-empowerment”.

Più che una nuance un manifesto.
Che già a indossarlo è un attimo sentirsi nel ’68 ed essere pronte a cambiare il mondo.

Più che un trend, una missione, una scelta di vita.
Una dichiarazione all’universo.

“Un simbolo quindi di lotta, di resistenza e di forza. Un colore che dà la carica. Infatti, chi ama indossarlo è spesso una persona spensierata, positiva e avventurosa”.

Che prende, non a caso, il nome dalla Battaglia di Magenta del 1859, durante la seconda guerra di indipendenza italiana, e fa riferimento, appunto, al campo di battaglia rosso.

Di sangue si intende.

…La buona notizia?
Il Viva Magenta è un colore jolly, di quelli che ti stanno simpatici a pelle, adatto a tutte e perfetto a qualsiasi età.
Uno di quelli che, quindi, di fatto, non hai mai trovato né comprato. Che alzi la mano chi può dire – con il giusto e dovuto orgoglio alzandosi al mattino a gennaio 2023 – “c’ho un armadio a prova di color Pantone”.
Suvvia.

Collocandosi a metà strada fra un rosso e un fucsia, il Viva Magenta si caratterizza oltretutto per la sua peculiare difficoltà di abbinamento. Che una volta azzeccato, però assicura effetti splendidi.  

Prima di rifarvi il guardaroba – o anziché rifarvelo per un solo anno - allora, chiamateci prevenute, chiamateci vegliarde, chiamateci (meglio) prudenti… ma noleggiatevelo il trend del momento.

Anche e soprattutto perché, vedi tu la sfortuna, l’unico, ma proprio l’unico colore con cui l’abbinamento è subito Taffo, è il nero.
Che il colore passa, il nero resta.

E all’armadio Viva Magenta ci pensiamo noi.

Che pensiamo non solo in termini pantone. Ma in termini di sostenibilità e carnagione.
Che secondo i guru dell’armocromia se sei autunno, puoi indossarlo lontano dal viso. Se sei primavera, devi stare attenta a stare sulla stessa scala cromatica delle tonalità rosa e marroni per scaldarne le sfumature. Giusto quando sta passando l’inverno e l’estate è ancora lontana.